Progetti di Ricerca di Ateneo - GEO01

 

RESPONSABILE SCIENTIFICO: Letizia DI BELLA
TITOLO: La risposta adattativa delle faune bentoniche in ambienti estremi attuali e fossili
ENTE FINANZIATORE: Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, Progetto di Ateneo medio 2019 

INIZIO PROGETTO: 2019
DATA FINE PROGETTO: 2022
RIASSUNTO: 
La ricerca proposta è finalizzata allo studio della risposta adattativa delle comunità micro- e macrobentoniche (foraminiferi, crinoidi) ad ambienti estremi attuali e fossili al fine di elaborare modelli adattativi e formulare possibili scenari futuri. L’area mediterranea offre un’ampia varietà di tali ambienti la cui formazione è spesso legata a differenti processi geologico-sedimentari: aree affette da vent idrotermali (arco eoliano, Isole pontine), aree con intensi processi sedimentari (Mar Tirreno meridionale), ambienti di grotta sottomarina (Sardegna, Spagna). Questi rappresentano dei veri laboratori naturali dove è possibile studiare fenomeni come acidificazione, riscaldamento ed eutrofizzazione. Per quanto riguarda il record fossile verranno considerati alcuni casi studio relativi all’intervallo temporale tra il Giurassico ed il Miocene. In particolare saranno studiate le risposte adattative alla crisi di salinità del Messiniano (Miocene superiore) ed a quelle di ambienti confinati di piattaforma carbonatica del Carso triestino (Padriciano) tra il Daniano e
l’Ypresiano inferiore. Adottando un approccio multidisciplinare già utilizzato con successo dai gruppi di Micropaleontologia e di Geologia Marina del Dipartimento di Scienze della Terra della “Sapienza” Università di Roma, in collaborazione con il CNR-IGAG, i dati raccolti andranno ad implementare il database di conoscenze già in essere per l'area mediterranea e costituiranno un vincolo utile per le ricostruzioni ambientali nel record fossile.


 

RESPONSABILE SCIENTIFICO: Marco ROMANO
TITOLO: A multidisciplinary approach to the study of tetrapod footprints: the Gardetta Plateau (Briançonnais, Western Alps, Italy) and Sezze (Latium, Central Italy) case studies
ENTE FINANZIATORE: Sapienza Università di Roma, Bando Ateneo 2020 

INIZIO PROGETTO: 2020
DATA FINE PROGETTO: 2022
RIASSUNTO:
Nelle ultime decadi l’icnologia dei vertebrati è passata da uno stato di mero corollario allo studio dei resti scheletrici, a una disciplina autonoma in continuo sviluppo. Se comparata con altre branche della paleontologia, e in particolare con il classico studio dei body fossils, l’icnologia è in grado di fornire un’immagine ‘vivida’ e unica degli organismi che hanno lasciato le loro tracce, fornendo un’ampia varietà di inferenze riguardo il comportamento e diversi altri elementi della biologia e fisiologia dei trackmaker. Diversi aspetti della biologia generale dei tetrapodi estinti, tra cui ad esempio la postura statica e dinamica, la biomeccanica nella locomozione, comportamento sociale, e inferenze ad esso connesse circa il metabolismo e la fisiologia generale, sono state approfondite e meglio comprese grazie a studi icnologici. Le impronte di tetrapodi rappresentano una fonte di informazione cruciale anche nel campo delle ricostruzioni paleobiogeografiche, portando a una revisione consistente di interpretazione geodinamiche accettate da lungo tempo. Nel presente progetto di ricerca proponiamo un approccio multidisciplinare disegnato per integrare tecniche classiche geologiche e icnologiche con nuove metodologie all’avanguardia, anche grazie all’implementazione di nuovi software e tecniche digitali. Tale approccio sarà applicato a due casi studio, rappresentati dall’icnosito di Sezze (Lazio, Italia Centrale) e l’icnosito del Gardetta Plateau (Piemonte, Alpi Occidentali, Italia), e permetterà di fare inferenze importanti circa: i) tipologia dei produttori delle tracce; ii) ambienti deposizionali e meccanismi di formazione e preservazione delle tracce (aspetti paleoecologici e paleoclimatici); iii) ricostruzione di un complesso ciclo di locomozione nei trackmakers, ricostruito a partire dalla profondità differenziale della tracce; iv) inferenze paleobiogeografiche su scala regionale basate sulle nuove occurrence indicate dalle impronte, e il loro impatto sui modelli geodinamici correntemente accettati.
 

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