Progetti di ricerca Nazionali - GEO05

 

RESPONSABILE SCIENTIFICO: Francesca BOZZANO
TITOLO: URGENT - Urban Geology and Geohazards: Engineering geology for safer, resilieNt and smart ciTies 
ENTE FINANZIATORE: Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, PRIN Bando 2017

INIZIO PROGETTO: novembre 2019
DATA FINE PROGETTO: marzo 2023
RIASSUNTO:
Il Progetto si occupa di rischi geologici in contesti urbani. Esso si propone la caratterizzazione, modellazione e verifica della loro distribuzione spaziale e temporale nonché della loro velocità di evoluzione, anche in relazione all’impatto dei possibili cambiamenti climatici. La finalità è quella di proteggere dai suddetti rischi geologici le aree urbane, contribuendo a rendere le città più efficienti e resilienti. 
E’ adottato un approccio multiplo che comprende la geologia urbana, la definizione dei rischi geologici, il monitoraggio e la modellazione dei processi di instabilità del sottusuolo nonchè il potenziale effetto domino, nell’ottica di tenere in debito conto le specifice caratteristiche dei rischi geologici (ad esempio: subsidenza, alluvione, frana) e la loro interazione nel contesto urbano. 
La ricerca considera anche la sensibilità dei rischi geologici rispetto ai cambiamenti climatici, grazie all’implementazione di strumenti e soluzioni efficienti per la mitigazione dei rischi attraverso un approccio multi-pericolosità, multi-rischio. 
Il progetto è strutturato in 7 WP: 
Database, modelli, strumenti e metodi saranno oggetto di dimostrazione attraverso l’implementazione di prototipi applicati alle seguenti città poiolota italiane: Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli che condividono sfide importanti, espansione urbana, instabilità del sottosuolo, vulnerabilità degli acquiferi e pericolosità sismica. Sarà considerato l’impatto di ciascun rischio geologico, la combinazione con gli altri e l’effetto domino.

 

RESPONSABILE SCIENTIFICO: Francesca BOZZANO
TITOLO: WP 6 - Monitoraggio e dati satellitari
ENTE FINANZIATORE: ReLUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica)

INIZIO PROGETTO: dicembre 2020
DATA FINE PROGETTO: dicembre 2021
RIASSUNTO:

  1. Ricostruzione di dettaglio dell’assetto geologico 3D del sottosuolo di una sotto-selezione delle opere identificate nell’ambito del WP come rappresentative delle tipologie edilizie per la valutazione delle performances del monitoraggio tramite interferometria satellitare;
  2. Supporto alla stesura delle Linee guida con specifico riferimento alle competenze geologico-applicative per trattare l’inserimento delle opere “monitorate” nel contesto geologico specifico, al fine di individuare eventuali processi in atto nel sottosuolo e di cui l’opera potrebbe passivamente risentire e/o di valutare l’interazione attiva tra opera e sottosuolo.

 

RESPONSABILE SCIENTIFICO: Marco PETITTA
TITOLO: Monitoraggio integrato delle acque sotterranee e sorgive dell'Appennino Centrale finalizzato alla verifica delle relazioni con la sismicità
ENTE FINANZIATORE: Sapienza Università di Roma, bandi 2019

INIZIO PROGETTO: gennaio 2020
DATA FINE PROGETTO: dicembre 2022
RIASSUNTO:
L'obiettivo del presente progetto è quello di individuare possibili precursori sismici a partire dal monitoraggio idrogeologico, idrogeochimico, geodetico e sismico del territorio. Il ciclo sismico, infatti, è accompagnato da variazioni dello stato tensionale che diventano più intense alla fine del periodo intersismico. La modifica dello stress provoca variazioni nella migrazione dei fluidi; ci si possono quindi aspettare dei cambiamenti nella circolazione e nella geochimica delle acque sotterranee. Si ritiene che nel periodo intersismico la dilatazione del volume al tetto di una faglia normale, al di sopra della transizione fragile-duttile, provochi un aumento del volume dei vuoti, con un aumento della permeabilità a cui segue una diminuzione dei livelli piezometrici (fase intersismica); quando il volume interessato dalla dilatazione inizia a cedere, le fratture tendono a chiudersi e i fluidi ad andare in pressione, provocando un’inversione del trend piezometrico (fase pre-sismica) che culmina nella fase cosismica. Per tale motivo, a fine 2015 è stata individuata come area di studio la piana di Sulmona; tale settore è stato interessato in passato da forti terremoti e si trova lungo il prolungamento tettonico a SSW delle faglie da cui si è enucleato il terremoto Mw 6.3 che colpì L’Aquila il 6/4/2009 e del fascio di faglie esterne alla catena appenninica che hanno provocato la recente sequenza sismica di Amatrice-Norcia 2016. Inoltre, il territorio è caratterizzato da un basso valore di strain-rate indicativo di potenziali futuri terremoti. Ulteriori aree di indagine, ubicate nel Matese e nel Sannio, sono state oggetto di monitoraggio idrogeologico negli ultimi due anni, presentando risultati preliminari analogamente significativi, così come registrato anche nelle sorgenti dell'alto bacino del Fiume Nera (sorgente San Chiodo) in corrispondenza della sequenza sismica 2016-17.

 

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma